Durante questa emergenza i bambini e i ragazzi diventati invisibili.
I nostri ragazzi ormai sono confinati in casa da mesi. Utilizzano la didattica a distanza e mantengono le relazioni attraverso il digitale.
Con la chiusura delle scuole i nostri figli hanno perso i loro punti di riferimento e le loro routine.
Si esce poco e nella migliore delle ipotesi i bambini possono giocare in giardino che, però, non tutti possiedono.
Non è facile vivere quest’esperienza di emergenza per gli adulti, a maggior ragione i bambini. Loro che naturalmente non stanno mai fermi, cuiorsi e amanti della vita. Rinchiusi in spazi spesso angusti davanti a un monitor che è come una finestra nel mondo.
I bambini. Ve li ricordate il fracasso che riuscivano a fare all’uscita della scuola, quel festoso schiamazzo pieno di gioia?
Il silenzio, ora.
I bambini sono in pericolo e noi adulti dobbiamo prenderne atto. Alcuni genitori e parenti sono stati colpiti dal virus, magari hanno vissuto direttamente la quarantena e magari hanno avuto paura di aver contratto il virus.
Ci sono mamme e papà con carichi di ansia generali per la perdita del lavoro, per la perdita della salute o semplicemente alle prese con l’organizzazione familiare che è tutta smart.
La paura e la tensione spesso si respira a casa.
Che effetto ha sui bambini? Come si supera? Già perché spesso gli adulti soffrono di insonnia per le grandi paure e responsabilità di cui sono carichi.
Le paure dei grandi possono essere macigni per la crescita dei bambini. Minano la sicurezza. La loro base sicura, il loro porto e il loro nido.
Dalla parte dei bambini. Alla loro altezza. Noi ci mettiamo?
Abbiamo ancora voglia di pensare che il futuro sono le nuove generazioni o no? Il disagio può condurre a situazioni esasperate. Perché i bambini meritano di esprimersi e di essere liberi.
Ecco che i genitori devono essere in grado di sostenerli in questo periodo così lungo. E’ una sfida questa.
Per mettersi dalla parte dei bambini, per ripartire davvero dai bambini. E per farlo è necessario ripartire dalle MAMME, dalle case, dai porti in cui crescono. Già perché non hanno mai smesso nenche durante questa emergenza sanitaria.
E le MAMME lo sanno bene che sono chiamate in causa perché non hanno mollato neanche loro che hanno la gestione della famiglia, coaudiuvate dai papà.
Se hai una storia della quarantena dalla parte dei bambini da raccontare
Se hai una storia della quarantena dalla parte dei bambini da raccontare
Se vuoi sapere di più della WEbinar: Ripartire dalla mamme