Quando due o più persone vivono insieme si verifica una divisione dei ruoli e si intrecciano le funzioni. Affinché una famiglia possa funzionare senza traumi, ciascuno deve svolgere un ruolo appropriato e in un certo modo prevedibile. Quando la famiglia procede armoniosamente anche i suoi membri, individualmente, tendono a vivere bene. Ciascuno sa qual è il suo posto, che cosa è tenuto a fare e che cosa ci si aspetta che facciano gli altri. Quando si verifica un cedimento in questa organizzazione, ogni membro della famiglia ne subisce le conseguenze ed è facile pre
vedere che ci sarà una crisi.
Indipendentemente dal motivo che le ha scatenate, le crisi in famiglia iniziano con il rifiuto a riconoscere che c’è un problema. La famiglia cerca di continuare a comportarsi secondo le sue abitudini finché non risulta ovvio che questi comportamenti non funzionano più.
A questo punto, c’è un crollo nell’organizzazione della famiglia. I ruoli vengono svolti con minor entusiasmo, mentre le tensioni aumentano e le relazioni si deformano. Se viene trovato un adattamento nuovo e adeguato alla situazione si può anche verificare un miglioramento, ossia è possibile che sia trovata la stabilità ad un altro livello.
Nel sistema familiare si possono distinguere vari sottosistemi composti da due o più individui:
• la coppia coniugale
• la coppia genitoriale
• il sottosistema fratelli
Se i confini tra i sottosistemi sono troppo rigidi la comunicazione tra i vari membri risulta essere difficoltosa, mentre se i confini non sono chiari è difficile sviluppare comportamenti autonomi.
Per poter giungere ad un adattamento inedito e creativo all’interno dei vari sottosistemi almeno un membro deve essere disposto a cambiare.
Elena Grimaldo